Un bene da salvaguardare:
Villa ellenistica – località San Vito Trinitapoli


prof. Giacomo di Staso

 

Da tre anni l’Istituto Superiore "Scipione Staffa" di Trinitapoli collabora con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia per la tutela e la valorizzazione di Villa San Vito.

Nel giugno 2002 circa trenta alunni coordinati dal prof. Giacomo di Staso, docente del nostro Istituto e dalla dott.ssa Giovanna Pacilio, Ispettrice della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, insieme ai docenti proff. Carla Balducci, Maria Grazia Russo, Rosaria Uva e Margherita Lafata, hanno partecipato ad una campagna di ricognizioni in sito, consistenti nel liberare le strutture murarie di erbe selvatiche, nel recupero di materiale, nell’effettuare rilievi fotografici e plano-altimetrici.
I dati raccolti sono stati presentati al Dirigente Scolastico prof. Pietro Dragonetti, al Comandante della Guardia Forestale e a molte altre classi nel corso di una giornata di studio tenutasi nel nostro Istituto.

Ma cos’è Villa San Vito?
È un importante ed unico esempio di villa ellenistica (III-I sec. av. C.) presente nel nostro territorio. È ubicata a circa 4 km a nord-ovest dall’abitato di Trinitapoli sulle rive delle attuali saline. Gli unici scavi "ascientifici" effettuati nel 1953, hanno portato alla luce le strutture murarie della villa, i colonnati, la cisterna, ed un frantoio oleario andato, nel tempo, completamente distrutto. Da allora sono stati eseguiti solo interventi sporadici e la villa è andata gradatamente perdendo l'originario splendore.

Il sito si inserisce in un contesto archeologico molto complesso per la consistente presenza di numerosi insediamenti antichi che abbracciano, senza soluzione di continuità, un arco temporale che va dalla preistoria al medioevo.
È sufficiente citare il sito preistorico di Vasche Napoletane, a poche centinaia di metri da villa San Vito, e la città di Salpi, romana e medievale, ubicata a Monte di Salpi a circa un km ad ovest.

Struttura e caratteristiche
La villa, come si può notare dalla pianta (fig.1), si compone di numerosi ambienti o cellette che si affacciano su un atrio interno in cui è ubicato l'elemento che conserva maggiormente l'originaria bellezza: l'impluvium, realizzato con lastre di pietra bianca lavorate con eccezionale maestria ed abilità. Esso era del tipo tetrastilo, in quanto aveva ai quattro spigoli colonne che reggevano le falde dei tetti che lasciavano confluire le acque meteoriche da una serie di metope raffiguranti teste antropomorfe (maschere) e zoomorfe (leoni e teste taurine).
La villa disponeva di due ampi giardini, il viridarium e il peristilium, con ampi porticati. L'esposizione e il panorama (il Gargano sullo sfondo e lo specchio del lago) dovevano rendere quel luogo magnifico e senz'altro appartenuto ad un notabile di Salapia. I resti delle strutture murarie testimoniano le tecniche costruttive. I frammenti residui, ancora presenti in alcune celle, attestano che detti ambienti erano pavimentati con mosaici policromi. I resti di intonaci mantengono ancora significative tracce di colori: il blu, il giallo e l'inconfondibile rosso pompeiano.

Le iniziative
Purtroppo lo stato di abbandono in cui versa e la totale mancanza di interesse da parte delle istituzioni hanno portato un bene così importante ad una condizione di danno irreversibile.
Questi i motivi che hanno spinto la nostra scuola ad effettuare sistematici rilievi per raccogliere immagini, dati, materiale archeologico, da studiare, catalogare, pubblicare, in collaborazione con la Soprintendenza, e trasmettere alle generazioni future.
L'interesse manifestato dagli alunni nell'anno 2002 ha portato la scuola a continuare, negli anni successivi, questa azione di sensibilizzazione e di salvaguardia in stretta collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia.

Quest'anno nei mesi di aprile, maggio e giugno saranno effettuate altre ricognizioni per completare le operazioni di rilievi planimetrici e fotografici che porteranno alla realizzazione del plastico dell'intero sito archeologico.

Nel prossimo anno scolastico si provvederà alla realizzazione di un CD multimediale che raccolga tutti i dati disponibili su Villa San Vito.

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Fig. 1: Planimetria dell'area archeologica

 

Fig. 2: Docenti e alunni durante le fasi di lavoro presso l’impluvium

 

Fig. 3: Particolare dell’impluvium